Aneddoti storici,  Storia dell'Arte

Il “Manierismo” un’arte discussa

Il Manierismo è un periodo ricco di sperimentazioni, un’arte che rifletteva un’epoca di cambiamento e di tensioni, e che ha lasciato un’eredità duratura nella storia dell’arte.

Il Manierismo è un movimento artistico che si sviluppa tra la fine del Rinascimento e l’inizio del Barocco, approssimativamente dal 1520 fino al 1600. È un periodo caratterizzato da una certa “raffinatezza” nell’arte e da un’evoluzione delle tecniche e delle tematiche rispetto al classicismo rinascimentale. Di seguito alcuni aneddoti e curiosità sulla storia e le caratteristiche del Manierismo:

L’origine del termine “Manierismo”

Il termine “manierismo” deriva dalla parola italiana “maniera”, che nell’epoca rinascimentale indicava lo stile personale o la grazia nel fare le cose. Inizialmente, “avere maniera” era considerato un complimento che indicava un’eleganza innata e una padronanza delle tecniche artistiche. Tuttavia, col passare del tempo, il termine prese una connotazione più negativa, riferendosi a un’arte che era più concentrata sull’effetto estetico e sull’elaborazione che sull’armonia e il realismo del Rinascimento.

L’arte dell’eccesso e della distorsione

A differenza del Rinascimento, che ricercava l’equilibrio, la proporzione e l’armonia, gli artisti manieristi amavano esagerare, creando figure allungate, posture contorte e composizioni complesse. Un esempio iconico è “La Deposizione” di Jacopo Pontormo, dove i corpi sembrano fluttuare in uno spazio etereo, quasi senza peso, con colori brillanti e innaturali. Questa volontaria distorsione delle forme naturali esprimeva un senso di inquietudine, riflettendo le tensioni sociali e religiose dell’epoca.

Pontormo, deposizione capponi, 1525-28 (s. felicita), 11.jpg

L’influenza della crisi religiosa

Il Manierismo nasce e si sviluppa in un periodo di grandi cambiamenti politici e religiosi in Europa, coincidente con la Riforma Protestante e la Controriforma Cattolica. Gli artisti manieristi, vivendo in questo clima di instabilità, hanno cercato di rappresentare il mondo in modo meno sereno rispetto ai loro predecessori rinascimentali. Il senso di incertezza e disorientamento si rifletteva nell’arte, che diventava più ambigua, emotivamente carica e talvolta drammatica.

I “scherzi” di Parmigianino

Parmigianino, uno dei grandi maestri del Manierismo, era noto per la sua genialità e per il suo spirito giocoso. Una delle sue opere più famose, “La Madonna dal Collo Lungo”, è un esempio lampante del suo stile: la Vergine Maria è ritratta con un collo esageratamente allungato, una distorsione che sfida le proporzioni classiche. Si dice che Parmigianino amasse giocare con la prospettiva e creare immagini volutamente “strane” per sorprendere e affascinare il pubblico.

Girolamo Francesco Maria Mazzola – Madonna with the Long Neck.jpg

Il mistero del “Cristo in Gloria” di Rosso Fiorentino

Rosso Fiorentino, un altro esponente del Manierismo, fu noto per il suo stile fortemente espressivo e talvolta inquietante. Una delle sue opere più enigmatiche è “Cristo in Gloria”, un dipinto che presenta una visione insolita e drammatica di Cristo circondato da santi e angeli. Il Cristo appare in una posizione non convenzionale, con espressioni e pose che rompono con la tradizionale iconografia religiosa. L’opera fu così controversa che venne ritirata dalla vista pubblica per diversi anni.

Il gusto per il bizzarro e il grottesco

Gli artisti manieristi non si limitavano a deformare le figure umane, ma si divertivano anche con il bizzarro e il grottesco. Nella decorazione dei palazzi e delle chiese, amavano includere creature fantastiche, ibridi di uomini e animali, o dettagli esagerati. Questo si vede in molte opere decorative, come quelle di Giulio Romano nel Palazzo Te a Mantova, dove l’artista ha creato una serie di affreschi bizzarri e pieni di umorismo, una sorta di “teatro dell’assurdo”.

Il mito di Michelangelo e il Manierismo

Sebbene Michelangelo venga tradizionalmente associato al Rinascimento, molte delle sue ultime opere, come la “Pietà Bandini”, rivelano tratti manieristi. Le figure allungate e le pose drammatiche e tortuose riflettono l’estetica del Manierismo. In realtà, Michelangelo venne visto da molti artisti manieristi come una figura da emulare. La sua abilità nel creare forme muscolose e dinamiche influenzò profondamente l’arte di questo periodo.

Pieta Bandini Opera Duomo Florence n01.jpg

L’influenza del Manierismo sul design e l’architettura

Il Manierismo non si limitava alle arti figurative. Anche l’architettura subì l’influenza di questo movimento, con edifici che rompevano con le convenzioni classiche. Giulio Romano, ad esempio, fu noto per il suo stile architettonico non convenzionale. Nel suo Palazzo Te a Mantova, incluse volutamente errori visivi e strutturali per creare effetti di sorpresa, come colonne inclinate e proporzioni distorte, che lasciavano i visitatori stupiti.

La critica del Manierismo nel tempo

Durante il XVII e XVIII secolo, il Manierismo venne spesso considerato un’arte “decadente”, lontana dall’equilibrio perfetto del Rinascimento. Gli storici dell’arte preferivano l’armonia e il realismo dei grandi maestri del Quattrocento e Cinquecento. Tuttavia, nel XX secolo, il Manierismo venne rivalutato e compreso come un movimento innovativo, che rispondeva ai profondi cambiamenti culturali e sociali dell’epoca. Oggi viene apprezzato per la sua originalità e per la sua influenza su movimenti successivi, come il Barocco.

Curiosità: Il “Nudo in piedi” di Bronzino

Agnolo Bronzino, famoso per i suoi ritratti, era maestro nell’arte della rappresentazione dell’eleganza aristocratica. Tuttavia, una delle sue opere più curiose è il dipinto “Nudo in piedi”, che rappresenta un giovane dalle fattezze perfette. Il realismo e la precisione anatomica del dipinto sono così accentuati che si dice che Bronzino abbia voluto mostrare la sua capacità tecnica, quasi sfidando lo spettatore a trovare un difetto.

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