Artisti

Pensare Universale: Armando Pelliccioni

CAOS – CREAZIONE – EVOLUZIONE

Mostra personale a Palazzo Malaspina.
Inaugurazione il 28 settembre ore 17:00
Ingresso gratuito

Caos e razionalità, tecnica mista, 2006

Fusione tra arte e scienza, una totale contaminazione di entrambe per evidenziare sempre il concetto di verità oggettiva.

È indubbio che scienziati ed artisti si interroghino sulla realtà e su come comprenderla nei suoi aspetti più profondi. In alcuni casi operano in modo simile, ed Armando Pelliccioni, fisico teorico ed artista rappresenta un caso peculiare in tal senso.  Evidentemente l’uomo che sia contemporaneamente scienziato ed artista è un tutt’uno ed è naturale che integri in sé aspetti, approcci mentali, modi di fare impossibili da tenere separati. Se si guarda all’opera di Pelliccioni sembra che nel suo fare artistico porti il suo metodo ed il suo approccio al mondo da ricercatore. Là dove si appresta a presentare la Natura all’opera in un’esplosione di smalti e fissarla su tela, Pelliccioni si avvale di innumerevoli prove eseguite studiando nel dettaglio le condizioni iniziali quasi fosse la sintesi di una serie di esperimenti. Nascosto dietro al suo fare si può tutto sommato scorgere la logica dell’indagine del reale attraverso una serie di tentativi di modellizzazione. Consapevole che la Natura non può essere addomesticata e costretta nella sua espressione dal controllo totale delle condizioni iniziali di un sistema fisico, Pelliccioni tuttavia pone tutto il suo studio e la sua attenzione sul punto di partenza dell’opera, sull’atto iniziale. Sa che solo così può mettere la Natura nelle condizioni migliore per mostrare alcuni suoi aspetti fondamentali, aspetti universali validi al di là delle convinzioni dell’artista. È solo attraverso un atto artistico che si avvicini alla modellizzazione scientifica che si può indagare la realtà e quindi si può portare aletheia – per dirla con Platone -, si può cioè svelare, palesare la realtà naturale, mostrare la verità oggettiva e non rappresentare alcunché di soggettivo e quindi assai poco interessante.  

Energia Blu, smalto su tela, 2012

Così facendo ottiene impresse nella tela particolari configurazioni della materia colta e fermata per sempre in un determinato momento del suo divenire (si vedano per esempio le esplosioni risonanti), lascia che si imprimano sulla superficie pittorica peculiari forme. 

Ed all’osservatore delle opere di Pelliccioni queste forme si offrono, nel solco della migliore tradizione astratta: si presentano tal quali ai sensi, alla percezione. Senza spiegazioni, senza un codice per capirne il significato sottostante, senza le conoscenze per decifrarne e coglierne gli aspetti fisici soggiacenti, senza che la memoria possa essere di supporto all’interpretazione. 

Davanti ad una sua opera resta solo di osservare ed esporre i sensi a queste forme, che sono il risultato dell’intimo dialogo dell’artista con la Natura. Pelliccioni al momento della composizione, con uno sforzo abduttivo, dà forza e sfogo alla sua esperienza e creatività, per intuire come la Natura possa esprimere, attraverso il gesto artistico da lui attuato, un esito formale esteticamente soddisfacente. A chi si trovi ad osservare le sue opere è lasciata la possibilità di confrontarsi con la proposta estetica dell’artista.

Esplosioni di stringhe blu e rosse, tecnica mista su tela, 1017

Chi ne abbia le competenze può accettare un’ulteriore seducente sfida: individuare regolarità significative che emergono dalle molteplici forme fissate sulla tela. Il nome che gli antichi greci avrebbero utilizzato per questo particolare tipo di configurazioni ricorrenti in uno scenario più complesso sarebbe σχήμα (schema), ed in verità il termine è appropriato anche oggi. È possibile cercare nelle forme create dalla Natura durante le esplosioni, schemi significativi e ricorrenti. Non solo, è legittimo aspirare a raggiungere una descrizione matematica più generale possibile di tali schemi ed in ultima analisi di individuare le possibili relazioni esistenti fra gli elementi individuati. In definitiva la sfida più audace che propone l’arte di Armando Pelliccioni è quella di cogliere informazione sull’agire della Natura a partire dalla forma, e cercare di derivare conoscenza dallo studio dell’opera. Il miglior frutto a cui si possa aspirare entrando nel mondo artistico di Pelliccioni è quello di contemplare la forma intellegibile, l’idea ειδος, che soggiace alla forma sensibile, μορϕή. 

Cielo stellato, tecnica mista, 2005

Avendo la possibilità di compiere fino in fondo questo percorso estetico e intellettuale si può dare compimento alla convinzione dell’artista quando afferma: “Esiste una stretta connessione tra matematica e forme naturali, e scopo dell’arte è di mostrare questa verità, la potenza della verità”.

Autore dell’articolo:
Carlo Martini. Arezzo, 1978. Appassionato di scienze cognitive e di arte.

Orario di apertura
Settembre: lun e mar 10-13 – giov, ven, sa
e dom 10-13, 16-19

Ottobre: lun e mar 10-13, giov 16-19, ven,
sab e dom 10-13, 16-19

Novembre: ven, sab e dom 16-19

PALAZZO MALASPINA
Via del Giglio, 31 – 50028
Loc. San Donato in Poggio
Barberino Tavarnelle (FI)
Tel 055 8072338

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